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martedì 9 marzo 2010

Il governo ci vuole sudditi? Ci troverà nelle piazze!


Indignazione. Rabbia. Sconcerto. Quale cittadino libero di questo paese può non provare tali sentimenti in questi giorni? Giorni tristi per la democrazia italiana, ancora una volta ferita, ancora una volta offesa. Il decreto legge “salva firme” varato dal governo il 5 marzo scorso non è degno di una repubblica parlamentare. Il messaggio inviato alla popolazione, soprattutto
alle nuove generazioni, è di una gravità inaudita: non serve rispettare le regole, basta cambiarle a proprio piacimento. Il rispetto dei termini è qualcosa da lasciare ai comuni cittadini che si alzano presto la mattina per andare a lavorare. La casta che ci governa a questo rispetto preferisce l’arroganza e il privilegio.
Di fronte a tutto ciò ogni cittadino italiano si trova ora al cospetto di un bivio. Da una parte c’è la strada facile dell’indifferenza, della passività, del continuo lamento da eterno innocente. Dall’altra c’è quella della mobilitazione, del dissenso palese. Strada più scomoda, che non è detto ci permetterà di cambiare qualcosa, ma che sicuramente ci viene dettata dalla nostra coscienza. La strada che ci consentirà di guardarci negli occhi la mattina davanti allo specchio, da cittadini liberi.
Il movimento “Su la Testa” invita ad imboccare questa seconda via, precisando che questa volta non può esistere la scelta dell’astensione o della “politica dei due forni”. O si sta da una parte o si sta dall’altra, bisogna parteggiare e partecipare alle manifestazioni che si terranno nei prossimi giorni.

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