Cerca nel blog

giovedì 20 dicembre 2012

Cantiamogliene 4!



Regali di Natale


Si avvicina Natale, è tempo di regali!
Innanzi tutto regaliamo a chi ci legge un nuovo spunto musicale.
Achinoam Nini è una cantante di origine ebraica, ma cresciuta nel Bronx. Diceva di non capire bene chi fosse e da dove venisse, non era né bianca né nera, né tanto meno americana.
Per questo a 17 anni tornò in Israele dove fu costretta a prestare servizio militare per 2 anni (è obbligatorio anche per le donne in questo Paese).
Tuttavia iniziò a farsi conoscere per le sue doti vocali, diventando presto celebre anche all’estero con l’appellativo di Noa.
Roberto Benigni la scelse per la versione cantata del tema principale del film da oscar La Vita è Bella (Life is beatiful that way). La musica era stata scritta da Nicola Piovani (Oscar alla migliore colonna sonora), lei mise le parole:

Smile, without a reason why
Love, as if you were a child
Smile, no matter what they tell you
Don’t listen to a word they say
'Cause life is beautiful that way
[…]

Sorridi, senza una ragione
Ama, come se fossi un bambino
Sorridi, non importa cosa ti dicono
Non ascoltare una parola di quello che dicono
Perché la vita è bella così
[…]


Seguendo il consiglio di Noa, cerchiamo di sorridere anche noi di fronte alle avversità e a chi ci fa arrabbiare, così per essere buoni almeno in questo periodo natalizio, come novelli Santa Claus sforniamo doni a tutti quanti.
Incominciamo dal nostro disastrato Comune. La nonna suggerirebbe una busta piena di soldi, sai com’è, ne ha bisogno…ma a noi non piace, perché poi se li spenderebbe come gli pare.
Facciamogli due o tre camionate d’asfalto per mettere a posto le strade di campagna!
Al nostro ospedale invece promettiamo un bel pacco…vuoto! Tanto è abituato a digerire promesse mai mantenute.
Al nostro presidente di Provincia, Pettinari…niente, perché gli hanno già regalato la permanenza su quella benedetta poltrona affossando per l’ennesima volta la proposta di riordino territoriale!
A Marangoni portiamo una bella pala infiocchettata per spalare la neve, lui che sa come si fa!
A Bartomeoli e ai suoi colleghi del PdL regaliamo un libro di Freud, magari l’Interpretazione dei sogni, così riescono a capire meglio cos’è che vuol fare Berlusconi, sperando che il suo sogno non si trasformi di nuovo nel nostro peggior incubo!
A Luca Marconi, il nostro caro assessore regionale, doniamo un’agenda con tutte le cerimonie di inaugurazione del 2013 appuntate all’interno…alle date sbagliate però! Così magari ogni tanto riusciremo a fargli mancare un taglio del nastro, risparmiandogli noiose pose fotografiche!
A Spacca regaliamo una cartina delle Marche…con la Val Musone cerchiata ed evidenziata, per ricordargli, tante volte se ne fosse scordato, che esiste!
Ai nostri parlamentari porgiamo sentitamente un biglietto di sola andata per quel paese, quello il cui primo cittadino era amico di Alberto Sordi, perché in 5 anni di legislatura non sono stati capaci di modificare neanche la legge elettorale da loro stessi definita “porcellum”!
Ed infine ai Maya, il cui calendario termina il 21/12/2012, regaliamo un calendario nuovo! E su, fateci passare spensieratamente almeno queste feste!

Buon Natale e felice anno nuovo a tutti!



LP



sabato 8 dicembre 2012

Cantiamogliene 4!



A noi le centrali…a loro gli ospedali!


Questa settimana regaliamo una citazione ad una delle terre più musicali del pianeta, il Brasile.
Antonio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, semplicemente noto come Tom Jobim è considerato uno degli inventori della bossa nova, assieme a Vinicius de Moraes e Joao de Gilberto.
Si tratta di un genere musicale che deriva dal samba, caratterizzato da un ritmo piuttosto lento e dall’assenza di particolari virtuosismi vocali.
Uno degli esempi più famosi di bossa nova è la canzone “Aguas de março”, soprattutto nella versione cantata dalla coppia Tom Jobim – Elis Regina.
Il testo di Jobim è molto semplice, ma particolarmente evocativo. L’autore, facendo coincidere ogni inizio di verso con un “è”, non fa altro che elencare tutta una serie di immagini riferite all’arrivo delle piogge di marzo.
In Brasile, emisfero australe, il terzo mese dell’anno rappresenta la fine dell’estate e l’arrivo della stagione umida, è insomma il periodo più malinconico dell’anno.
Come ben si sa, però, la musica è capace di trasformare questa negatività in energia positiva.
Nella versione inglese (“Waters of Mars”) destinata al mercato anglo-sassone, Jobim fu costretto ad apportare delle modifiche: il marzo dell’emisfero boreale coincide con l’inizio della primavera e la visione dunque si capovolge completamente!
Questione di prospettive. Come da noi, nelle Marche, quando ci chiedono della politica regionale.
Come va? Dipende da dove la si guarda.
Ad Ancona bene, a Fabriano pure, a Fermo non ci si lamenta, a Macerata male, a Recanati malissimo!
Su quali basi sono ponderate le decisioni della giunta regionale, capaci di cambiare i destini di piccole e grandi comunità? Alcune volte i ragionamenti razionali che stanno dietro certe scelte sfuggono completamente alla nostra comprensione.
La politica ospedaliera, ad esempio, viene fatta e rifatta più volte l’anno ed ora l’ultima news è la creazione di 5 “aree cliniche”: Pesaro, Fabriano, Ancona, Fermo e Ascoli.
Adesso Fabriano e Fermo da dove saltano fuori?
Per la Cisl la motivazione è chiara ed è ovviamente frutto di un lungo e complesso ragionamento: Fabriano è la città del presidente Spacca e Fermo è la città del suo vice Petrini.
E a noi, che più volte abbiamo sostenuto che la Val Musone rappresenti un bacino d’utenza che una rete sanitaria razionale non può lasciare insoddisfatto, che ci resta?
A noi consentono di fare la centrale a biogas. Va bene che non è una centrale nucleare, va bene che ci piace il concetto di trasformare il letame ed altri scarti agricoli in energia tramite micro-impianti, ma non è tutto rose e fiori.
Esperienze in Germania ci dicono che i problemi possono essere frequenti e soprattutto che le coltivazioni potrebbero subire un drastico cambio di destinazione dalla produzione alimentare verso quella energetica con un conseguente abuso di sostanze chimiche per incrementare la resa dei terreni.
Ma che ci possiamo fare noi che non abbiamo santi in paradiso…o meglio, in Regione!?!
La malinconia ci assale sapendo che a questo punto dovremmo attendere un governatore recanatese per farci ascoltare (stiamo appurando che il tanto pubblicizzato assessore di casa serve a ben poco…), anche perché questo implica che i politici recanatesi attualmente non possano far altro che rispettare mestamente le decisioni dei compagni di partito…
Se i brasiliani provano tristezza per l’aguas de março…noi non stiamo certo meglio con la neve di dicembre!


LP

sabato 1 dicembre 2012

Cantiamogliene 4!




Pioggia di voti per Renzi nel pazzo Novembre marchigiano


Un tempo di stesura superiore agli 8 anni, una versione originale di più di 25 minuti, una hit di quasi 9, col più lungo assolo di chitarra della storia della Top Ten!
Stiamo parlando di “November Rain”, brano scritto da Axl Rose per i Guns N’ Roses sin dal 1983 ed uscito solamente nel 1991 nell’album “Use Your Illusion I”.
Nato col nome di William Bailey, Axl Rose visse un’infanzia e un’adolescenza difficili, prima di trovare sfogo nel mondo della musica insieme al suo amico Jeff Isbell (Izzy Stradlin) col quale militò in diversi gruppi rock tra cui gli L.A. Guns e gli Hollywood Roses, che, come è facile intuire, unendosi diedero vita ai Guns N’ Roses, gruppo da Rock and Roll Hall of Fame, grazie soprattutto all’enorme successo a cavallo tra anni ’80 e ’90.
Sì perché poi tra eccessi di ogni tipo, litigi e cambi di formazione, la luminosa stella di Axl, Slash, Izzy e compagni è andata via via affievolendosi, d’altra parte come loro stessi ricordavano “nulla dura per sempre, nemmeno la fredda pioggia di Novembre”.
Non so se dalle nostre parti certe persone si siano ben preparate, ma sta di fatto che si son visti piovere addosso una vera e propria doccia fredda domenica scorsa.
Stiamo parlando dei dirigenti regionali del PD, quelli del “laboratorio Marche”.
In tanti avevano espresso il loro appoggio al segretario Bersani (il parlamentare Cavallaro, gli assessori regionali Giannini e Marcolini, il consigliere regionale Sciapichetti) ed in effetti il risultato a livello nazionale può averli soddisfatti…ma allora com’è che Renzi ha conquistato le Marche (una delle sole 4 Regioni su 20 in cui ciò si è verificato)!?!
Se consideriamo la sola provincia di Macerata, terra simbolo del “laboratorio Marche” (con tanto di presidente UDC), peggio ancora: Renzi non trionfa nel capoluogo solo per una manciata di voti, mentre conquista tutti i maggiori Comuni, da Civitanova a Tolentino, a Recanati.
A Civitanova Marche addirittura il Sindaco Corvatta si era espresso contro il Sindaco di Firenze, mentre a Tolentino i maggiori esponenti del Partito sostenevano Bersani, tanto che il coordinatore del Comitato per Renzi è un neodiciottenne!
Tutti bocciati. E' andata meglio al Sindaco di Recanati che ha dimostrato di riuscire a influenzare il suo elettorato con le proprie indicazioni, o comunque di saperne leggere gli umori: il suo sostegno a Renzi ha fruttato al candidato toscano quasi il doppio dei voti ottenuti dal segretario nazionale in terra leopardiana.
Un’autentica pioggia di voti dunque, ma anche qua c’è qualcosa che non quadra. A domanda secca su una possibile apertura all’UDC, durante il confronto televisivo con gli altri quattro candidati di queste primarie, Matteo Renzi ha risposto escludendo categoricamente un accordo elettorale con il partito di Casini.
La situazione recanatese (e marchigiana) non risulta però affatto in linea con questa affermazione, o meglio, lo era fino alle elezioni scorse, poi qualcosa è cambiato.
La vittoria di Renzi in Regioni “rosse” come la nostra, l’Umbria e la Toscana (manca l’Emilia-Romagna, terra natia di Bersani), in province storicamente di sinistra come quella di Pesaro e perfino a Fabriano, città del Governatore Spacca, devono far riflettere sull’opportunità di proseguire l’esperienza del “laboratorio Marche”.
Lo sguardo rivolto a Renzi può essere ben interpretato come un’esasperata voglia di discontinuità da parte del popolo di sinistra.
In un periodo di scarsa fiducia verso i partiti più tradizionali, quale peggior incubo può avere un elettore arrabbiato se non quello di trovare una reminiscenza di vecchia DC e vecchie figure politiche da prima repubblica al fianco del proprio "nuovo" partito "del futuro"?
Sarà forse ora che il PD marchigiano (e maceratese e magari anche recanatese) rifletta su questo?
Probabilmente, come ha fatto capire una grossa fetta del "popolo della sinistra" locale così non si va molto lontano, è una cosa che non può durare, d’altro canto si sa...neanche la fredda pioggia di Novembre dura in eterno!


LP






venerdì 23 novembre 2012

Cantiamogliene 4!


Fiorfrodo e l’ospedale nella Terra di Mezzo


In questi giorni la Nuova Zelanda è in allerta per la possibile eruzione del Monte Ruapehu, vulcano reso celebre in tutto il mondo dalla saga cinematografica del Signore degli Anelli, sotto il nome di Monte Fato.
Da questa notizia prendiamo spunto per avventurarci oggi al di là dei consueti richiami musicali, verso il cinema e la letteratura.
La saga fantasy del Signore degli Anelli è infatti opera dello scrittore inglese Tolkien, che la scrisse tra il 1937 e il 1949 per pubblicarla poi nel biennio 1954/55.
Ben più recente è la trasposizione cinematografica, che ha fatto incetta di Oscar tra cui quello alla miglior colonna sonora (due volte, col primo e col terzo film) e alla miglior canzone (Into the West, 2004).
Con May It Be di Enya invece raggiunse solo la nomination all’Oscar nel 2002, eppure la cantante irlandese è una stella della musica new age, seconda tra i nativi dell’Eire per numero di copie vendute solo ai monumentali U2. E pensare che avrebbe potuto cantare anche per Titanic, ma rifiutò, consentendo così a Celine Dion di scalare le vette del successo planetario!
La storia la conoscono quasi tutti: lo spirito maligno di Sauron vuole impossessarsi dell’ultimo anello del potere, incredibilmente in mano alla più insignificante delle creature, un hobbit di nome Frodo. Sarà lui ad assumersi la responsabilità di salvare la Terra di Mezzo lanciando l’anello nel cratere del Monte Fato per porre fine ad ogni guerra.
Fantasy sì, ma in fin dei conti una “terra di mezzo” in cui due forze si diano battaglia la possiamo trovare ovunque: prendiamo la Val Musone! Quale miglior terra di mezzo? Prima tra Ancona e Macerata, ora tra Marche Sud e il capoluogo, referendum permettendo.
L’anello della discordia dalle nostre parti si chiama “sanità” o “ospedale” se volete semplificare.
Ora pare che il grande occhio di Gian Sauron Spacca si sia posato su alcuni poli ospedalieri, che ovviamente tagliano fuori di netto la nostra terra di mezzo. Si sa, col discorso delle aree vaste provinciali, la Val Musone non sarebbe rientrata né nella provincia di Ancona, né in quella di Macerata.
Diverso potrebbe essere il discorso se, con la creazione della nuova provincia Marche Sud, Recanati, Porto Recanati e tutti gli altri comuni al confine con la provincia anconetana cambiassero provincia con un referendum. Ecco che allora la terra di mezzo si troverebbe finalmente unificata.
Già abbiamo il nostro Aragorn: si è fatto avanti Moreno Pieroni, ex sindaco di Loreto oggi consigliere regionale in quota Psi, che auspica la creazione di un polo ospedaliero in questa zona.
Noi hobbit della contea di Recanati (il maggiore tra i Comuni interessati dal possibile referendum) potremmo fornire il nostro Frodo…pardon, Fiorfrodo!
Mancherebbe solo l’aiuto di un potente mago come Gandalf il Grigio e chi meglio di un assessore regionale, mago dei cambi di posizione e persino recanatese, come Luca Marconi?
E allora riuniamoci anche noi a Granburrone (potrebbe essere Osimo, Castelfidardo, Loreto…fate voi) e vediamo una volta per tutte di creare la Compagnia dell’anello…cioè dell’ospedale!
Non dico che si debba spingere per la creazione di una struttura ex novo, è evidente che in periodi di magra come questo difficilmente si riuscirebbe ad ottenere udienza presentando un progetto eccessivamente dispendioso.
Tuttavia si potrebbe valicare il Monte Fato (alias Monte Conero) con qualche idea per rivedere il discorso delle aree vaste e fare in modo che le strutture esistenti in tutti i paesi dirimpettai della Val Musone possano integrarsi fra loro, creando un sistema sanitario completo e indipendente dal polo Civitanova-Macerata!
Che possa essere questa la luce in fondo al tunnel della sanità locale…”may it be” come diceva Enya!


LP

giovedì 15 novembre 2012

Cantiamogliene 4!




Avete mai visto la pioggia in un palazzetto?


Mentre i magnifici anni ’60 volgevano al termine una rock band americana iniziava a scalare le classifiche ed a farsi spazio nel pantheon dei migliori rocker dell’epoca.
Nati nel 1967, i Creedence Clearwater Revival raggiunsero il vero e proprio successo con la canzone “Proud Mary” due anni dopo.
Peccato che l’anno successivo (1970) si trovavano già a cantare “Have You Ever Seen The Rain?”.
Perché peccato? Beh, la canzone è bellissima e parla di un temporale, di un acquazzone durante una giornata di sole (“avete mai visto la pioggia cader giù in un giorno di sole?” recita il testo), che molti attribuirono ad un riferimento alla guerra in Vietnam o all’invasione americana della Cambogia, interpretando la tempesta come una pioggia sì, ma di bombe.
Molto più probabilmente invece gli autori stavano lanciando un messaggio sui loro dissidi interni, quasi volendo anticipare l’addio ai fans. Nel bel mezzo del successo raggiunto (“sunny day”), le turbolenze interne al gruppo (“rain”) porteranno al suo scioglimento, avvenuto nel 1972.
Sembrava impossibile, eppure nel più lieto dei giorni di sole si stava per scatenare la tempesta!
Talvolta è così, la pioggia sorprende…voi avete mai visto piovere dentro un palasport?
Difficile in effetti, ma allora come si spiega il rinvio della partita di basket di domenica scorsa tra ACLI San Domenico e Pollenza, al PalaCingolani, per impraticabilità del campo?
Impraticabilità del campo? In una partita di tennis sì, se piove si rimanda. Nel calcio pure, dopo giorni di diluvio ci può stare, ma nel basket?
Il problema è che il parquet del Palazzetto è diventato improvvisamente scivoloso a causa di una patina d’acqua, una sorta di condensa, che mette a dura prova l’equilibrio dei giocatori, rischiando di causare anche seri infortuni.
Tutto ciò sembra essere dovuto ad infiltrazioni d’acqua. Come sono possibili tali infiltrazioni?
È la struttura del palasport a dover essere rivista? Forse.
Il problema, però, è anche a monte, cioè risiede nella scarsa cura delle infrastrutture circostanti. La rete idrica della zona è adeguata?
Via Fratelli Farina è da anni soggetta a inondazioni e piccoli smottamenti non appena viene giù qualche goccia di troppo, è il caso di intervenire per fare qualcosa.
D’altra parte tutta la zona rappresenta ora un punto nevralgico della nostra città, frequentato da migliaia di ragazzini e ragazzine tra calcio, basket, atletica e ginnastica artistica. Per non parlare dell’afflusso di pubblico per gli eventi maggiori delle prime squadre di calcio e pallacanestro.
È stata una buona cosa creare un polo sportivo, ma non bisogna dimenticare le infrastrutture accessorie: in primo luogo serve un sistema più efficiente per far defluire le acque, in secondo luogo sarebbe bene adeguare la rete stradale all’importanza del polo sportivo stesso.
Ad oggi chi deve andare al PalaCingolani viene guidato dalla segnaletica stradale verso via Fratelli Farina, peccato che questa non rappresenti altro che una sorta di stradina di campagna asfaltata! Tra progetti naufragati e scarsità di mezzi finanziari non si è ancora riusciti ad elevarla ad un livello di qualità accettabile per le strutture che è destinata a servire.
Al limite si potrebbe valutare anche l’istituzione di un tratto a senso unico.
Insomma speriamo che si intervenga quanto prima, non vorremmo finire sui giornali col titolo “avete mai visto la pioggia in un palazzetto?”


LP



giovedì 8 novembre 2012

Cantiamogliene 4!


Ancona Calling


Già in passato abbiamo parlato di immagini di copertina e torniamo a farlo con un album dei Clash del 1979.
Da un paio di anni o poco più il fenomeno punk ha rivoluzionato la scena musicale inglese e i Clash sono tra le punte di diamante di questa onda travolgente.
La copertina di London Calling, però, va in un certo senso controcorrente. Il carattere e il colore delle scritte, così come il bianco e nero dell’immagine di sfondo richiamano esplicitamente la copertina del primo album di Elvis Presley.
È uno strano fenomeno per un gruppo punk, perché in questo modo si  riconosce la validità di qualcosa che appartiene al passato, ammettendo quindi di far parte di una storia artistica che comprende il grande cantante di Memphis e non solo (nella copertina del singolo “London Calling” compaiono anche album dei Beatles, degli Stones, di Bob Dylan e dei Sex Pistols).
La coerenza con il movimento punk viene garantita dall’immagine del basso distrutto sul palco così come dai testi sarcastici e pessimisti (“Londra affonda ed io vivo in riva al fiume”).
Trasposto oggi potremmo dire che l’Italia sta affondando o quasi e noi dove viviamo? In provincia di Macerata, una provincia che ha già fatto naufragio!
A meno di clamorosi colpi di scena in Parlamento, il Governo ha rispedito al mittente la proposta uscita dall’Assemblea Legislativa delle Marche in merito al riordino delle province.
Non 4, ma soli 3 enti, come si era stabilito sin dall’inizio sulla base di criteri chiari ed inamovibili.
Noi di Su la Testa siamo convinti dell’inutilità dell’ente locale Provincia, pertanto sosteniamo la sua completa abolizione, con una redistribuzione dei servizi sul territorio.
Per il momento, tuttavia, ci sembra un buon risultato anche l’aver quasi dimezzato il numero di enti nel nostro territorio regionale.
Certo, come dice il Sindaco, nel breve periodo forse non riscontreremo molti vantaggi, dati i costi da sostenere per la riorganizzazione, ma è ragionevole pensare che nel medio-lungo termine due enti in meno si faranno sentire!
In fondo "se lo meritano", a Macerata perché coi soliti giochetti sono riusciti a riciclare gli spodestati tra i vincitori (vicepresidenti di là che diventano presidenti di qua come per magia), a Fermo perché non si sa quale Santo in Paradiso abbia permesso la creazione di una Provincia veramente "assurda" solo 8 anni fa!
Purtroppo va detto che sarebbe tutt’altro che sorprendente ritrovare qualche “vittima illustre” tra gli eletti dei nuovi consigli provinciali, ma comunque in totale saranno meno di prima!
Ora, però, per fare un po’ come i Clash, oltre alla nota “distruttiva” dobbiamo anche riconoscere un po’ della nostra storia più o meno recente.
Come possono Recanati e Porto Recanati finire sotto la provincia di Ascoli Piceno?
Sarebbe una cosa assurda, quindi in questa situazione è ovvio e scontato un referendum per votare il passaggio delle due città sotto la provincia di Ancona!
È il richiamo del capoluogo più vicino, per dirla alla Joe Strummer…Ancona Calling!


LP

mercoledì 31 ottobre 2012

Cantiamogliene 4!


La galleria degli orrori


Ogni tanto ci piace ricapitolare e dato che il calendario ci offre una pausa, prendiamo spunto dalla festa di Halloween per ribadire quel che non ci è andato perfettamente a genio in questi ultimi tempi.
Ma partiamo come sempre da una chicca musicale e, visto il periodo, non possiamo fare a meno di parlare di zombie!
L’idea viene nel 1982 a un giovane cantante di colore che sta velocemente scalando le vette del successo planetario.
Non è ancora una star mondiale quando contatta l’attore di film horror Vincent Price e gli propone di collaborare alle riprese del video del suo ultimo singolo, della durata di circa 14 minuti ed incentrato appunto sui cosiddetti morti viventi.
Price accetta (storica la sua risata nel finale) e come remunerazione può scegliere tra un compenso immediato di 20.000 dollari o una percentuale sulle vendite del disco.
Sceglie l’opzione meno rischiosa e prende i 20.000 dollari…bene, il disco è Thriller di Michael Jackson e, ad oggi, è il più venduto della storia della musica!
Un orrore di scelta insomma, ma in fin dei conti quello era un attore famoso e i soldi erano i suoi, poco conta. Diverso è quando si maneggia denaro pubblico.
Prendiamo, per esempio, la scelta di aprire i contratti derivati che abbiamo citato qualche settimana fa, quello sì che fu un vero orrore. Rischiare il denaro della gente per farsi bello prima delle elezioni…e poi quando tutti (o quasi) se ne sono dimenticati vantarsi perfino di aver “partecipato” (quando mai?) alla miglior risoluzione possibile!
Così come è altrettanto horror la scelta di presentare un progetto di 4 Province per le Marche, contro le 3 previste dal Governo. Come al solito si pensa sempre all’interesse campanilistico.
Tutti a chiedere l’abolizione degli enti inutili, tutti ad applaudire il politico di turno che dice “aboliremo le Province”, poi quando fanno fuori la nostra ecco che come d’incanto riscopriamo l’utilità di uffici fino all’altro ieri completamente sconosciuti ai più!
Se tutte le Regioni presentassero proposte sulla falsa riga di quel che ha fatto l’assemblea legislativa marchigiana finiremmo col togliere pochissimi enti e quasi esclusivamente gli ultimi creati (neanche 10 anni fa!!!).
Altri orrori invece vengono da lontano, dalla Sicilia…echi sinistri di strane presenze, vocii in lontananza di bersaniana memoria. “Presenze” dove?
Ovunque nei meandri del potere, ovunque. Un “UFO” ribattezzato UDC che non si sa da che parte stia, ma che vinca o che perda le elezioni, il posto lo trova sempre e comunque!
Per fortuna tra i temi che abbiamo trattato non ci sono solo note negative. La nuova segnaletica turistica, che a primo impatto aveva destato qualche perplessità, dopo la divulgazione dell’opportuna legenda e la sua distribuzione nei negozi del centro ci sembra un’ottima e innovativa trovata.
Anche riguardo al nostro recente intervento in tema di viabilità abbiamo avuto modo di constatare che il Sindaco sembra aver preso in considerazione la nostra proposta di invertire il senso di via Carducci. Speriamo che porti avanti il nostro proposito, perché secondo noi potrebbe prevenire un altro piccolo “orrore”.
Non vorremmo mai resuscitare lo zombie dell’ultima rivoluzione viaria targata Corvatta!


LP







mercoledì 24 ottobre 2012

Cantiamogliene 4!


Raccolta firme per tenere l’erba tossica


Oggi parliamo di qualcosa che sembra lontano dalla musica, parliamo di campi sportivi.
Dico sembra lontano, perché in realtà non è così: è vero che gli stadi nascono come impianti dedicati allo sport, ma anche la musica ha saputo costruirsi al loro interno una storia fatta di grandi eventi e concerti indimenticabili.
Prendiamo Wembley ad esempio, lo stadio della nazionale di calcio inglese. Inaugurato nel 1923, oltre ad essere stato sede di importanti gare di olimpiadi, mondiali, coppe nazionali ed europee è stato uno stadio ricchissimo di eventi musicali.
Ci hanno suonato nell’ordine: Pink Floyd (1974), Queen (1986), Michael Jackson (1988), Bon Jovi (1995), Oasis (2000) e di nuovo Bon Jovi (2000).
Nel 1992 si è tenuto a Wembley il  concerto tributo a Freddie Mercury, organizzato dai rimanenti membri dei Queen dopo la morte del loro cantante, con la partecipazione di molti dei principali cantanti in circolazione.
Anche se l’evento più grande in assoluto forse fu il Live Aid del 1985, anno in cui sfilarono sul palco allestito nel più importante stadio del Regno Unito tutte le maggiori rockstar dell’epoca, per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni africane colpite dalla carestia.
Eppure, nonostante tutto questo glorioso passato il vecchio Wembley Stadium è stato demolito nel 2003 per lasciare spazio ad un nuovo impianto, più moderno.
Certo, demolire un vero e proprio monumento dello sport e della musica in nome del progresso può essere discutibile, ma i pragmatici inglesi avevano bisogno di uno stadio al passo coi tempi ed ecco che oggi al posto delle mitiche torrette gemelle del vecchio ingresso, vi troverete davanti un ben più avveniristico arco d’acciaio!
Di sicuro in Italia una decisione del genere avrebbe riscontrato una maggiore ostilità, basti pensare a quanto avvenuto a Recanati.

Per un campo, il Fratelli Farina, che forse ha una storia solo un tantino più insignificante di Wembley, è stata indetta una raccolta firme e si è costituita una pagina Facebook.
Per carità, il legame affettivo col “campo sportivo vecchio” è innegabile. Tantissimi ragazzi più o meno adulti hanno mosso là i loro primi passi calcistici, i più grandi ricordano anche le partite della Recanatese.
Tuttavia, a parte il discorso logistico (ormai un campo sportivo a ridosso del centro storico è un qualcosa di anacronistico), il Fratelli Farina era un campo che cadeva letteralmente a pezzi. Sarebbe stato da rifare quasi da zero: impianto di irrigazione, spogliatoi, fognature, drenaggio e manto d’erba sintetica. Per non parlare delle dimensioni e del muro di cemento a fondo campo.
Soffermiamoci sull’erba sintetica ad esempio. La macinatura di gomma, cioè i cosiddetti gommini neri di cui era ricoperto il campo, è potenzialmente dannosa per la salute, tant’è che non viene più utilizzata nei terreni di più recente costruzione.
Il fatto che il Comune volesse cedere parte dei rotoli d’erba smantellati ha fatto immediatamente drizzare i capelli a quelli che erano a conoscenza di questa circostanza.
La cosa buffa è che molti di essi sono gli stessi che hanno firmato gli appelli per mantenere il campo e continuare a farci giocare i bambini!
Ora, se l’erba “tossica” si cede ai privati non va bene, se ci giocano sopra i bambini sì?
Mah, per fortuna il Comune ha precisato che non si sta regalando nulla di tossico, al contrario di quanto scritto da qualcuno, e i bambini ora si allenano al Tubaldi con spogliatoi nuovi, campo nuovo e quant’altro.
Sicuramente il vecchio campo sportivo sopravviverà nella nostra memoria, ma per ora la nuova soluzione proposta sembra molto più funzionale, che poi se gli appassionati di calcio e di musica hanno saputo fare a meno del vecchio Wembley, anche i recanatesi potranno fare a meno del Fratelli Farina!


LP


mercoledì 17 ottobre 2012

Cantiamogliene 4!


Verso una viabilità “infernale”?


Per Angus Young, chitarrista degli AC/DC, essere perennemente in tour era come trovarsi in una maledetta autostrada per l’inferno. Secondo altri “Highway to Hell” (autostrada per l’inferno appunto) era una canzone dedicata a Satana.
La band australiana invece, molto più probabilmente, trasse spunto da una strada che esiste davvero.
Il cantante Bon Scott viveva a Fremantle e, da adolescente, frequentava il pub sotto al Raffles Hotel. Per raggiungere questo locale da Perth bisogna percorrere la Canning Highway, autostrada a 4 corsie, che a un certo punto diviene piuttosto ripida.
La discesa incita gli automobilisti a lasciarsi andare oltre ogni limite di velocità e l’elevato numero di incidenti ha portato a soprannominare quel tratto “autostrada per l’inferno”!
Una sorta di bretella Paolina all’australiana insomma.
So che in molti dalle nostre parti cercano di evitare quella strada, ma se le novità viarie anticipate dal Sindaco saranno confermate, ahimè, molti di noi dovranno tornarci un po’ più spesso.
Qual è il problema?
A causa dei lavori (già in corso) per il cosiddetto Centro Città 2.0 la discesa del Campo Sportivo ed il Foro Boario saranno chiusi, con annessa perdita dei relativi parcheggi.
Dunque per recuperare qualche posto auto, via Cesare Battisti sarà messa a senso unico, da Porta Marina in direzione Comune, con i parcheggi a lato ridistribuiti a spina di pesce.
La nostra proposta nel programma elettorale
Fin qui tutto bene (era una proposta del programma elettorale di Su la Testa, più volte discussa e sollecitata), d’altra parte quella via non può essere a doppio senso vista la dimensione della carreggiata in prossimità di Porta San Domenico, ma come viene sostituito il senso di marcia soppresso?
Da Porta San Filippo bisognerà addentrarsi nel rione Mercato e da lì le opzioni sono due: o si prende la famigerata bretella Paolina, oppure si taglia per via Camerano (la strada che costeggia l’ex mattatoio) e tramite via Sirolo (che sarà messa a senso unico) si raggiunge il tratto finale di via Campo Boario, sbucando infine in via Dalmazia.
Della bretella s’è già detto abbastanza, ma di questa seconda possibilità si può ben ricordare come in passato ci furono problemi legati all'intasamento dell'incrocio "a T" tra Via Campo Boario e Via Dalmazia, tanto trafficata.
Per far funzionare il meccanismo, bisogna ridurre il traffico della salita verso Porta Marina e la soluzione noi di Su la Testa l’abbiamo più volte suggerita: basta invertire il senso unico in via Carducci.
È una strada parallela a via Roma, eppure entrambe vanno dalla stessa parte, che senso ha?
In passato ci era stato risposto che con le auto in uscita da via Cesare Battisti si sarebbe creato un pericoloso incrocio proprio davanti Porta Marina, ma ora che le auto non possono più venire da quella parte, perché non si rivaluta questa opzione?
Metà del traffico proveniente da sud diretto verso il centro sarebbe dirottato da via Dalmazia a via Carducci, e l’uscita da via Campo Boario risulterebbe molto più agevole.
E se da via Carducci le auto svoltano in discesa? Bene, mettiamo un divieto. E quando tra qualche mese Viale Adriatico sarà collegato ad anello con Via Campo Boario, si può pensare ad un senso unico a salire dall’uscita di via Campo Boario fino a Porta Marina.
Ricordiamoci bene come finì l’ultima modifica viaria dell’era Corvatta… prima che sia troppo tardi, evitiamo di ricreare una viabilità “infernale”!


LP



mercoledì 10 ottobre 2012

Cantiamogliene 4!


Cos’ho fatto ieri? Boh!


Il 5 ottobre 1962, esattamente mezzo secolo fa, facevano il loro esordio nei negozi di dischi quattro ragazzi di Liverpool: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney e Ringo Starr da quel giorno cambiarono la storia della musica. Il singolo in uscita era “Love Me Do” e sarebbe stato solo l’inizio di un travolgente successo.
Dunque oggi omaggiamo le loro “nozze d’oro” con la musica, parlando di una canzone in particolare, scritta da Paul.
Sembra che la melodia gli fosse venuta in mente durante il sonno ed appena alzato iniziò a suonarla al pianoforte. Come può capitare spesso a qualsiasi comune mortale, egli pensò che fosse qualcosa di già scritto, qualcosa che gli era affiorato alla mente solo per averlo già ascoltato in passato.
Col titolo provvisorio di “Scrambled Eggs” (Uova Strapazzate), McCartney iniziò a presentare la canzone a diverse persone esperte in ambito musicale chiedendo loro se l’avessero mai sentita.
Ebbene no, era una melodia nuova, creata dalla sua mente geniale e che finirà per essere incisa su vinile col nuovo nome di “Yesterday” (Ieri).
Chi non conosce Yesterday? Chi può dimenticare Yesterday? Chi può dimenticare ieri?
La risposta è…molte persone!
Prendiamo ad esempio i maggiori esponenti della fu Amministrazione Corvatta, oggi all’opposizione in Consiglio Comunale.
In questi giorni qualcuno di essi ha sollevato dubbi riguardo la gestione delle spese sostenute in occasione della cosiddetta “emergenza neve”. Da che pulpito di "economisti"!
Aprite il periodico dell’Amministrazione Comunale che avete tutti quanti nelle vostre case e andate a pagina 4: tabella “Istanze di pagamento per presunti debiti fuori bilancio”.
Ci sono ben 18 aziende che chiedono conto al Comune per un importo complessivo di quasi 2 milioni di euro per ogni tipo di lavori.
Date un’occhiata alle date, quanti ce ne sono dal 2004 al 2009? Praticamente tutti!
Chi governava in quel periodo? Mah, chi si ricorda…
Assessore al bilancio sembra fosse tale Roberto Bartomeoli, che in recenti interviste si sta addirittura vantando di aver contribuito alla felice chiusura della vicenda derivati, anzi a parer suo il Comune ci ha pure guadagnato!
Capisco che non tutti possano ricordarsi cos’hanno fatto ieri, figuriamoci se parliamo di anni fa, ma per fortuna ci sono i documenti e come si dice…carta canta!
Nell’allegato al bilancio di previsione 2012 “Nota strumenti finanziari derivati” chiunque può farsi un’idea di come erano messe le cose quando il nostro ex assessore lasciò ad altri la sua pesante eredità.
Per farla breve il Comune aveva letteralmente scommesso sull’andamento dei tassi di interesse. Se il tasso di riferimento fosse salito sopra una certa soglia avrebbe guadagnato, altrimenti avrebbe perso. Il tutto per un periodo di tempo di 15/20 anni a seconda dei contratti (ce ne sono stati in piedi anche ben 6 contemporaneamente).
Le posizioni si liquidavano periodicamente per cui il Comune, essendo in situazione sfavorevole e senza speranza di poter tornare in attivo, ogni anno sborsava alla banca centinaia di migliaia di euro. E per porre fine a tutto questo avrebbe dovuto pagare una cifra esorbitante!
Questa era la situazione lasciata dalla precedente Amministrazione e dall’assessore Bartomeoli!
La Giunta Fiordomo ha oculatamente previsto un fondo per chiudere i contratti, di un importo di gran lunga inferiore alla cifra nominalmente prevista, ma che si prevedeva di raggiungere dopo una fruttuosa trattativa.
Per vari motivi, tra cui certamente la pressione esercitata da sentenze sfavorevoli alle banche in materia di derivati alle Amministrazioni Pubbliche, la cifra realmente sborsata per la chiusura dell’intera vicenda è stata inferiore a quella prevista. Da qui la possibilità di utilizzare parte di quei fondi per altri fini, tra cui l’emergenza neve.
Ecco, vediamo di ricordarci bene le cose accadute ieri…vediamo di non dimenticare Yesterday!


LP