A noi le centrali…a loro gli ospedali!
Questa settimana regaliamo una citazione ad una delle terre più musicali del pianeta, il Brasile.
Antonio
Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, semplicemente noto come Tom Jobim è
considerato uno degli inventori della bossa nova, assieme a Vinicius de Moraes
e Joao de Gilberto.
Si
tratta di un genere musicale che deriva dal samba, caratterizzato da un ritmo
piuttosto lento e dall’assenza di particolari virtuosismi vocali.
Uno
degli esempi più famosi di bossa nova è la canzone “Aguas de março”,
soprattutto nella versione cantata dalla coppia Tom Jobim – Elis Regina.
Il
testo di Jobim è molto semplice, ma particolarmente evocativo. L’autore,
facendo coincidere ogni inizio di verso con un “è”, non fa altro che elencare
tutta una serie di immagini riferite all’arrivo delle piogge di marzo.
In Brasile, emisfero australe, il terzo mese dell’anno rappresenta la fine dell’estate e l’arrivo della stagione umida, è insomma il periodo più malinconico dell’anno.
In Brasile, emisfero australe, il terzo mese dell’anno rappresenta la fine dell’estate e l’arrivo della stagione umida, è insomma il periodo più malinconico dell’anno.
Come
ben si sa, però, la musica è capace di trasformare questa negatività in energia
positiva.
Nella
versione inglese (“Waters of Mars”) destinata al mercato anglo-sassone, Jobim
fu costretto ad apportare delle modifiche: il marzo dell’emisfero boreale
coincide con l’inizio della primavera e la visione dunque si capovolge
completamente!
Questione
di prospettive. Come da noi, nelle Marche, quando ci chiedono della politica
regionale.
Come
va? Dipende da dove la si guarda.
Ad
Ancona bene, a Fabriano pure, a Fermo non ci si lamenta, a Macerata male, a
Recanati malissimo!
Su
quali basi sono ponderate le decisioni della giunta regionale, capaci di
cambiare i destini di piccole e grandi comunità? Alcune volte i ragionamenti
razionali che stanno dietro certe scelte sfuggono completamente alla nostra
comprensione.
La
politica ospedaliera, ad esempio, viene fatta e rifatta più volte l’anno ed ora
l’ultima news è la creazione di 5 “aree cliniche”: Pesaro, Fabriano, Ancona,
Fermo e Ascoli.
Adesso
Fabriano e Fermo da dove saltano fuori?
Per
la Cisl la motivazione è chiara ed è ovviamente frutto di un lungo e complesso
ragionamento: Fabriano è la città del presidente Spacca e Fermo è la città del
suo vice Petrini.
E
a noi, che più volte abbiamo sostenuto che la Val Musone rappresenti un bacino
d’utenza che una rete sanitaria razionale non può lasciare insoddisfatto, che
ci resta?
A
noi consentono di fare la centrale a biogas. Va bene che non è una centrale
nucleare, va bene che ci piace il concetto di trasformare il letame ed altri
scarti agricoli in energia tramite micro-impianti, ma non è tutto rose e fiori.
Esperienze
in Germania ci dicono che i problemi possono essere frequenti e soprattutto che
le coltivazioni potrebbero subire un drastico cambio di destinazione dalla
produzione alimentare verso quella energetica con un conseguente abuso di
sostanze chimiche per incrementare la resa dei terreni.
Ma
che ci possiamo fare noi che non abbiamo santi in paradiso…o meglio, in
Regione!?!
La
malinconia ci assale sapendo che a questo punto dovremmo attendere un
governatore recanatese per farci ascoltare (stiamo appurando che il tanto
pubblicizzato assessore di casa serve a ben poco…), anche perché questo implica
che i politici recanatesi attualmente non possano far altro che rispettare
mestamente le decisioni dei compagni di partito…
Se
i brasiliani provano tristezza per l’aguas de março…noi non stiamo certo meglio
con la neve di dicembre!
LP
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