Fiorfrodo e l’ospedale nella Terra di Mezzo
In questi giorni la
Nuova Zelanda è in allerta per la possibile eruzione del Monte Ruapehu, vulcano
reso celebre in tutto il mondo dalla saga cinematografica del Signore degli
Anelli, sotto il nome di Monte Fato.
Da questa notizia
prendiamo spunto per avventurarci oggi al di là dei consueti richiami musicali,
verso il cinema e la letteratura.
La saga fantasy del
Signore degli Anelli è infatti opera dello scrittore inglese Tolkien, che la
scrisse tra il 1937 e il 1949 per pubblicarla poi nel biennio 1954/55.
Ben più recente è
la trasposizione cinematografica, che ha fatto incetta di Oscar tra cui quello
alla miglior colonna sonora (due volte, col primo e col terzo film) e alla
miglior canzone (Into the West, 2004).
Con May It Be di
Enya invece raggiunse solo la nomination all’Oscar nel 2002, eppure la cantante
irlandese è una stella della musica new age, seconda tra i nativi dell’Eire per
numero di copie vendute solo ai monumentali U2. E pensare che avrebbe potuto
cantare anche per Titanic, ma rifiutò, consentendo così a Celine Dion di
scalare le vette del successo planetario!
La storia la
conoscono quasi tutti: lo spirito maligno di Sauron vuole impossessarsi
dell’ultimo anello del potere, incredibilmente in mano alla più insignificante
delle creature, un hobbit di nome Frodo. Sarà lui ad assumersi la
responsabilità di salvare la Terra di Mezzo lanciando l’anello nel cratere del
Monte Fato per porre fine ad ogni guerra.
Fantasy sì, ma in
fin dei conti una “terra di mezzo” in cui due forze si diano battaglia la
possiamo trovare ovunque: prendiamo la Val Musone! Quale miglior terra di
mezzo? Prima tra Ancona e Macerata, ora tra Marche Sud e il capoluogo,
referendum permettendo.
L’anello della
discordia dalle nostre parti si chiama “sanità” o “ospedale” se volete
semplificare.
Ora pare che il
grande occhio di Gian Sauron Spacca si sia posato su alcuni poli ospedalieri,
che ovviamente tagliano fuori di netto la nostra terra di mezzo. Si sa, col
discorso delle aree vaste provinciali, la Val Musone non sarebbe rientrata né
nella provincia di Ancona, né in quella di Macerata.
Diverso potrebbe
essere il discorso se, con la creazione della nuova provincia Marche Sud,
Recanati, Porto Recanati e tutti gli altri comuni al confine con la provincia
anconetana cambiassero provincia con un referendum. Ecco che allora la terra di
mezzo si troverebbe finalmente unificata.
Già abbiamo il nostro
Aragorn: si è fatto avanti Moreno Pieroni, ex sindaco di Loreto oggi
consigliere regionale in quota Psi, che auspica la creazione di un polo
ospedaliero in questa zona.
Noi hobbit della
contea di Recanati (il maggiore tra i Comuni interessati dal possibile
referendum) potremmo fornire il nostro Frodo…pardon, Fiorfrodo!
Mancherebbe solo
l’aiuto di un potente mago come Gandalf il Grigio e chi meglio di un assessore regionale,
mago dei cambi di posizione e persino recanatese, come Luca Marconi?
E allora riuniamoci
anche noi a Granburrone (potrebbe essere Osimo, Castelfidardo, Loreto…fate voi)
e vediamo una volta per tutte di creare la Compagnia dell’anello…cioè dell’ospedale!
Non dico che si
debba spingere per la creazione di una struttura ex novo, è evidente che in
periodi di magra come questo difficilmente si riuscirebbe ad ottenere udienza
presentando un progetto eccessivamente dispendioso.
Tuttavia si
potrebbe valicare il Monte Fato (alias Monte Conero) con qualche idea per
rivedere il discorso delle aree vaste e fare in modo che le strutture esistenti
in tutti i paesi dirimpettai della Val Musone possano integrarsi fra loro,
creando un sistema sanitario completo e indipendente dal polo Civitanova-Macerata!
Che possa essere
questa la luce in fondo al tunnel della sanità locale…”may it be” come diceva
Enya!
LP
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