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mercoledì 24 ottobre 2012

Cantiamogliene 4!


Raccolta firme per tenere l’erba tossica


Oggi parliamo di qualcosa che sembra lontano dalla musica, parliamo di campi sportivi.
Dico sembra lontano, perché in realtà non è così: è vero che gli stadi nascono come impianti dedicati allo sport, ma anche la musica ha saputo costruirsi al loro interno una storia fatta di grandi eventi e concerti indimenticabili.
Prendiamo Wembley ad esempio, lo stadio della nazionale di calcio inglese. Inaugurato nel 1923, oltre ad essere stato sede di importanti gare di olimpiadi, mondiali, coppe nazionali ed europee è stato uno stadio ricchissimo di eventi musicali.
Ci hanno suonato nell’ordine: Pink Floyd (1974), Queen (1986), Michael Jackson (1988), Bon Jovi (1995), Oasis (2000) e di nuovo Bon Jovi (2000).
Nel 1992 si è tenuto a Wembley il  concerto tributo a Freddie Mercury, organizzato dai rimanenti membri dei Queen dopo la morte del loro cantante, con la partecipazione di molti dei principali cantanti in circolazione.
Anche se l’evento più grande in assoluto forse fu il Live Aid del 1985, anno in cui sfilarono sul palco allestito nel più importante stadio del Regno Unito tutte le maggiori rockstar dell’epoca, per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni africane colpite dalla carestia.
Eppure, nonostante tutto questo glorioso passato il vecchio Wembley Stadium è stato demolito nel 2003 per lasciare spazio ad un nuovo impianto, più moderno.
Certo, demolire un vero e proprio monumento dello sport e della musica in nome del progresso può essere discutibile, ma i pragmatici inglesi avevano bisogno di uno stadio al passo coi tempi ed ecco che oggi al posto delle mitiche torrette gemelle del vecchio ingresso, vi troverete davanti un ben più avveniristico arco d’acciaio!
Di sicuro in Italia una decisione del genere avrebbe riscontrato una maggiore ostilità, basti pensare a quanto avvenuto a Recanati.

Per un campo, il Fratelli Farina, che forse ha una storia solo un tantino più insignificante di Wembley, è stata indetta una raccolta firme e si è costituita una pagina Facebook.
Per carità, il legame affettivo col “campo sportivo vecchio” è innegabile. Tantissimi ragazzi più o meno adulti hanno mosso là i loro primi passi calcistici, i più grandi ricordano anche le partite della Recanatese.
Tuttavia, a parte il discorso logistico (ormai un campo sportivo a ridosso del centro storico è un qualcosa di anacronistico), il Fratelli Farina era un campo che cadeva letteralmente a pezzi. Sarebbe stato da rifare quasi da zero: impianto di irrigazione, spogliatoi, fognature, drenaggio e manto d’erba sintetica. Per non parlare delle dimensioni e del muro di cemento a fondo campo.
Soffermiamoci sull’erba sintetica ad esempio. La macinatura di gomma, cioè i cosiddetti gommini neri di cui era ricoperto il campo, è potenzialmente dannosa per la salute, tant’è che non viene più utilizzata nei terreni di più recente costruzione.
Il fatto che il Comune volesse cedere parte dei rotoli d’erba smantellati ha fatto immediatamente drizzare i capelli a quelli che erano a conoscenza di questa circostanza.
La cosa buffa è che molti di essi sono gli stessi che hanno firmato gli appelli per mantenere il campo e continuare a farci giocare i bambini!
Ora, se l’erba “tossica” si cede ai privati non va bene, se ci giocano sopra i bambini sì?
Mah, per fortuna il Comune ha precisato che non si sta regalando nulla di tossico, al contrario di quanto scritto da qualcuno, e i bambini ora si allenano al Tubaldi con spogliatoi nuovi, campo nuovo e quant’altro.
Sicuramente il vecchio campo sportivo sopravviverà nella nostra memoria, ma per ora la nuova soluzione proposta sembra molto più funzionale, che poi se gli appassionati di calcio e di musica hanno saputo fare a meno del vecchio Wembley, anche i recanatesi potranno fare a meno del Fratelli Farina!


LP


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