Nota del Comitato Beni Comuni Recanati
Lo scorso 13 giugno un vento nuovo ha soffiato in Italia e travolto il solito modo di far politica basato su personalismi, decisioni prese dall’alto e interessi privati anteposti al bene pubblico. Con una valanga di democrazia il popolo italiano ha deciso di partecipare a delle importanti scelte riguardanti il proprio futuro e di difendere, votando sì ai quattro quesiti referendari, fondamentali beni comuni quali l’acqua, l’ambiente, la salute e la giustizia.
A Recanati la lotta era iniziata il 25 aprile di un anno fa, con i primi banchetti organizzati dal “Comitato Beni Comuni Recanati” tra lo scetticismo ed il pessimismo generale. Molti erano coloro che vedevano come traguardo irraggiungibile il superamento del quorum. Nonostante questo, associazioni e movimenti cittadini decisero di unirsi nel Comitato, per tentare di dare anche a Recanati un contributo alla campagna referendaria nazionale. Ad un anno di distanza, possiamo dire con soddisfazione che il sogno di pochi è diventata la vittoria di molti.
Vogliamo ringraziare tutti i cittadini che in questi mesi hanno contribuito a non far morire quel sogno, partecipando ai banchetti per le raccolte firme, distribuendo volantini ai mercati, attaccando manifesti o anche semplicemente dandoci un minimo sostegno economico. Tutti quei cittadini che insomma all’indifferenza hanno preferito la partecipazione, alla rassegnazione la voglia di cambiare, all’apatia la presa di posizione. A tutti loro appartiene questa grande vittoria. Una vittoria che non è solo del Comitato, ma soprattutto dei Beni Comuni, di un'idea, cioè, che ci siano cose materiali, idee, valori che non sono a disposizione del mercato, ma patrimonio indisponibile della collettività.
Vogliamo qui ricordare infine che sempre un anno fa iniziammo anche una raccolta di firme per inserire nello statuto comunale di Recanati la definizione di Acqua come "bene comune di non rilevanza economica". In questi giorni torneremo a chiedere con forza che questo avvenga per decretare in modo definitivo ciò che tutti i cittadini hanno sancito con il 60% di affluenza alle urne.
"Prima ti ignorano. Poi ridono di te. Poi ti combattono. Poi tu vinci". (Gandhi)
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