Le luci…e la faccia
oscura della Luna
“The dark side of the moon” è l’album più famoso, con
“The Wall”, dei Pink Floyd. Oltre 45 milioni di copie vendute nel mondo, canzoni
come “Time” e “Money” passate letteralmente alla storia e un disegno di
copertina che è rimasto scolpito nell’immaginario collettivo.
E poi i temi,
certamente non banali, che attraversano l’intera parabola della vita dell’uomo.
La faccia oscura
della luna per i Pink Floyd è la follia, capace di ottenebrare improvvisamente
il lume della ragione, proprio come era accaduto al loro leader storico Syd
Barrett.
Cofondatore del
gruppo con Waters, Mason e Wright, Barrett aveva anche ideato il nome e firmato
i primi successi della band. Forse fu l’eccessivo uso di droghe a portarlo alla
pazzia, fatto sta che gli altri furono costretti a sostituirlo con David
Gilmour.
Se “Brain Damage”,
penultima traccia, parla appunto della malattia mentale, la prima parte dell’album
si concentra sul come si possa arrivare a tanto: la futilità della vita mondana
contrapposta alla ricerca della fama e del successo, lo scorrere inesorabile
del tempo e la frenetica vita moderna, la ricchezza, il denaro e la metafora
della morte di “The Great Gig In The Sky”.
Ma perché citare
oggi la follia e la Luna?
Perché sono le due
facce dello stesso weekend.
Venerdì scorso eravamo
felici per l’appena inaugurato Parco della Luna illuminato a Villa
Colloredo, sabato mattina ci siamo svegliati col botto di Brindisi, ad opera, a
quanto pare, di un folle. Per non parlare del letto tremante di domenica!
Il vile attentato
di Brindisi e il forte terremoto emiliano, è proprio il caso di dirlo, ci hanno
mandato la luna di traverso e fatto passare in secondo piano un avvenimento
quasi storico per il nostro paese.
Ci ricordiamo come
avevano ridotto Villa Colloredo? Dieci anni di giunta Corvatta avevano portato
ad uno stato di abbandono tale che si era dovuto ricorrere persino alla
chiusura dei cancelli! Un parco pubblico, cioè nostro, lasciato marcire al
sole!
Oggi, dopo la già
importante riapertura al pubblico nell’orario diurno, possiamo addirittura
passeggiare per i sentieri fino a tarda ora, grazie ad un impianto d’illuminazione
di livello finanziato da sponsor privati!
Vogliamo parlare di
quelli che urlavano al disastro ambientale? Chissà dove si staranno nascondendo
adesso, chissà quale altro mulino a vento avranno intenzione di attaccare…?
E pensare che
alcuni di loro facevano parte della stessa Maggioranza che aveva portato a quel
degrado!
Magari sono nella
boscaglia, mentre noi passeggiamo allegramente e ci godiamo di nuovo un parco
fruibile ai cittadini, cioè ai suoi stessi proprietari, aspettando di vederlo
utilizzato a pieno.
Ad esempio si
potrebbero organizzare eventi estivi al suo interno, trovare un modo per utilizzare
al meglio l’ex casetta delle scimmie (un bar?), magari aumentare il numero di
specie animali presenti (per ora poche al di là delle tartarughe).
Ci vengono in mente
i grandi parchi inglesi, Hyde Park per esempio. Ci hanno suonato e ci
continuano a suonare in tanti, gli stessi Pink Floyd ci si sono esibiti più
volte (al Live 8 del 2005 l’ultima con la formazione al completo). Ci vivono un
sacco di animali, dagli uccelli acquatici agli scoiattoli.
Quel che è sicuro è
che da oggi in poi anche Recanati può ambire ad avere il suo piccolo grande parco!
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