Senza Peli Su la Testa: recanatesi popolo difficile…
Leopardi ci chiamava “zotici” per gli sberleffi e le prese in giro che
doveva subire dai nostri concittadini ottocenteschi, che non avevano
capito minimamente la sua poetica, e non si curavano certo del suo
pessimismo cosmico, come “il zappatore che seco pensa al dì del suo
riposo”. Ma se il nostro Giacomo fosse nato in questa epoca, sicuramente
avrebbe trovato altri termini per definirci, molto probabilmente
“incontentabili” o “polemici”.
E’ veramente divertente cercare di
carpire e di interpretare il pensiero del recanatese medio, che quando
piove vuole il sole e quando c’è il sole si lamenta della siccità. A
Febbraio, durante la tempesta di neve c’èra gente che giurava:
“quest’estate voglio quaranta gradi e guai chi si lamenta” e puntualmente in questi primi giorni di afa ritratta dicendo: “quanto si stava meglio con un metro di neve”. Coerenza pura.
Quello appena fatto è solo un esempio esilarante, ma ne posso fare
altri cento. Avete presente i fuochi d’artificio del 13 Giugno, in onore
di Sant’Antonio da Padova? Se un anno lo spettacolo è al di sotto delle
aspettative, tutti a lamentarsi “perché i fuochi sono sempre gli stessi
da decenni” o perché “la batteria finale non è stata un granchè”. Ecco
giuro che la settimana scorsa, poco dopo gli spettacolari fuochi
d’artificio di quest’anno ho sentito mugugni e lamentele: “guarda che
fuochi che hanno fatto oh, dopo ci credo che aumenta la tassa sui
rifiuti” oppure “potevano sparare quattro botte in meno e toglierci
l’IMU”. (PS: questi fuochi d'artificio NON li paga il Comune, da sempre!)
Voglio chiudere la rubrica di questasettimana con una
perla. Da un po’ di tempo si sta spargendo la voce in città che il
distributore dell’acqua potabile di San Francesco non funzioni. Gente
che si lamenta, reclami verso l’Amministrazione perché a quanto pare i
rubinetti sono difettosi. Così, visto che vado quasi quotidianamente ad
attingere da quella fontana, e non avendo mai avuto nessun problema o
disguido, ho deciso di indagare e di verificare con mano l’entità e la
causa di questo fantomatico disservizio. Premetto che il distributore è
regolato da pulsanti (estremamente complicati da premere, quello è vero)
che erogano mezzo litro d’acqua ogni volta, senza possibilità di
stoppare il getto, e questo è scritto a caratteri cubitali sul cartello
informativo sopra i rubinetti. Quindi, per non sprecare neanche una
goccia, bisogna stare svegli e appena riempita una bottiglia metterne
subito un’altra vuota sotto il rubinetto. Ovviamente non tutti l’hanno
capito... e si lamentano! Una signora l’altro giorno stava impazzendo: con
la bottiglia piena e strabordante continuava a spezzarsi il dito per
premere il pulsante di metallo e stoppare il getto indiavolata.
Dichiarava: “avevo sentito che sto coso non funzionava, non riesco a
chiudere la cannella (cito testualmente il termine tecnico), non ci
vengo più!”.
Signora se legge questa pagina glielo ripeto: CAMBI 'STA
BOTTIGLIA CHE QUELLA NON E’ NA CANNELLA!
DF
2 commenti:
purtroppo le critiche sono gratis, e' facile criticare ma non e' facile fare...ognuno di noi puo' fare un confronto con il passato cittadino... magari a villa coloredo cosi' prendiamo una boccata di ossigeno!
purtroppo le critiche sono gratis, e' facile criticare ma non e' facile fare...ognuno di noi puo' fare un confronto con il passato cittadino... magari a villa coloredo cosi' prendiamo una boccata di ossigeno!
Posta un commento