L’Associazione
Culturale Su la Testa è felice ed orgogliosa di aver ospitato al Salone del
Popolo di Recanati, nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle
donne (25 Novembre), la giornalista italo-siriana Asmae Dachan.
L’incontro,
aperto all’intera cittadinanza, nonostante la serata freddissima, quasi nevosa,
è stato un successo.
In molti
sono intervenuti per dire BASTA al femminicidio partecipando al flash mob
Zapatos Rojios (SCARPE ROSSE) liberamente ispirato alla più famosa
installazione d’arte contemporanea dell’artista messicana Elina Chauvet.
A seguire
la proiezione molto significativa di foto e video del recente viaggio in Siria
di Asmae Dachan.
Da qui il
dibattito molto informale, familiare e ricco d’amore proprio tra la giornalista
e il pubblico. Si è parlato dell’importanza di accendere luci sulla Siria che è
invece passata nel dimenticatoio dell’informazione nazionale e internazionale.
Asmae
Dachan ha raccontato di come la guerra disumanizza le persone, di come una
terra ricca da sempre di storia e cultura è al collasso, soprattutto al
collasso della speranza: una terra che non crede quasi più minimamente nella
politica internazionale né tanto meno alle risoluzioni che quest’ultima
attuerà.
La popolazione
siriana chiede a gran voce la No Fly Zone e l’apertura di corridoi umanitari
perché ci sono moltissimi sfollati in casa propria che non sono assistiti sotto
nessun punto di vista.
La giornalista,
molto commossa, ha riportato alcune dirette testimonianze di donne che
rischiano la vita ogni giorno anche solo quando escono di casa per andare a
comprare il pane, di donne che si prendono carico di bambini rimasti orfani che
sono figli di parenti o vicini, di donne che si organizzano autonomamente per
trasmettere cultura e istruzione ai bambini dal momento che le scuole sono
distrutte.
Ma
soprattutto Asmae Dachan ha raccontato dell’orrore delle violenze sessuali che
le donne sono costrette a subire dai militari, infatti questi ultimi trattano
le donne come merce di scambio e di ricatto e colpiscono loro per colpire
indirettamente l’onore dell’intera comunità o per punire uomini-militari che
hanno disertato.
Ancora
più atroce è stato sentire di come ragazzi giovani vengano addestrati per
diventare cecchini e sparare sulla folla inerme e in particolar modo per
sparare alle pance delle donne incinte così da eliminare in un colpo solo due
persone. Questa è senza dubbio la violenza più grande che una donna, ma non
solo, l’intero genere umano possa subire.
La serata
si è conclusa con l’appello di dare vita a catene di solidarietà al fine di
raccogliere per Natale coperte ed indumenti invernali da poter portare alla
popolazione civile siriana.
L’incontro
si è anche tinto di prosa e poesia, infatti ci sono state tre letture, due
brani tratti dal libro “Dal quaderno blu” e una poesia, “Muta la mia Siria”, della
stessa Asmae Dachan.
L’Associzione Culturale Su la Testa parte da questo
incontro per portare avanti il tema del femminicidio anche in futuro; tra
Febbraio e Marzo 2014 è previsto, infatti, un ciclo di tre conferenze sulla condizione
femminile con la collaborazione dell’Associazione anconetana "QUELLO CHE LE
DONNE NON DICONO".
Per l'Associazione Culturale e Ricreativa Su la Testa, Elisa
Cingolani