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martedì 2 giugno 2009

Risposta alle sollecitazioni del circolo ACLI Don Milani

Il Candidato Sindaco Michele Moretti e le liste “SU LA TESTA” e “MORETTI SINDACO

In linea con il programma elettorale depositati, rispondendo alle sollecitazioni del “Circolo ACLI Don Milani", si impegnano pubblicamente a rispettare le seguenti linee programmatiche:

Partecipazione democratica

I momenti di confronto auspicati sui temi più importanti della vita amministrativa, quali la discussione preliminare sul piano regolatore, il piano della mobilità urbana, il bilancio, l’assistenza socio-sanitaria, saranno trovati all’interno di “istituti di consultazione permanente con i cittadini” che comprenderanno, oltre l’amministrazione comunale, le associazioni e i comitati di quartiere. L’amministrazione predisporrà un calendario di incontri calibrato sulle esigenze di programmazione relative alle singole questioni.

Per temi molto ampi e complessi , quali ad esempio il PRG o il cosiddetto piano del traffico, tali incontri dovranno essere almeno tre, distanziati da un lasso di tempo di un mese circa l’uno dall’altro.

Il primo incontro per l’illustrazione delle proposte dell’amministrazione (o degli esperti da essa incaricati); il secondo per l’illustrazione delle controproposte dei cittadini; il terzo per la sintesi conclusiva.

Per quanto riguarda gli altri temi, pure di interesse collettivo - bilancio, servizi sociali, ecc. -, l’amministrazione redigerà un documento di sintesi delle sue proposte e lo divulgherà nei modi e nei tempi opportuni, quindi incontrerà gli istituti di consultazione per le relative osservazioni e controproposte in un unico momento assembleare.


Sviluppo economico

Occorrerà innanzitutto ridefinire il concetto di “sviluppo”. L’attuale crisi - in parte enfatizzata dalla speculazione mondiale - è comunque il riflesso del fallimento, lento ma inesorabile, del modello economico impostosi dal secondo dopoguerra ad oggi. La crescita esclusivamente quantitativa dei beni prodotti, indipendentemente dalla loro reale utilità, ha creato ricchezza nei paesi cosiddetti sviluppati e costretto tutti gli altri ad una affannosa quanto vana rincorsa. Lo stello modello di sviluppo ha altresì determinato la grave crisi ambientale che è sotto gli occhi di tutti (vedi l’annoso ed in molti casi ancora irrisolto problema dei rifiuti). Se di sviluppo si vorrà continuare a parlare negli anni a venire, bisognerà cambiare rotta: attivare la transizione dal vecchio al nuovo modello economico compatibile con la limitatezza delle risorse disponibili. Una “decrescita felice” necessiterà di incentivi a favore delle imprese che faranno dell’innovazione tecnologica, del risparmio energetico e del recupero dei materiali i loro punti di forza per competere sul mercato dell’immediato futuro. Produrre di meno, con più qualità, più sicurezza per i lavoratori, minori sprechi e minore impatto ambientale dovrà diventare l’imperativo categorico per qualunque azienda. Anche in ambito locale, la pubblica amministrazione dovrà essere in grado di orientare le strategie economico-produttive in questa direzione, ad esempio diminuendo la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani alle imprese che recupereranno e conferiranno il 100% dei materiali riciclabili (carta, vetro, plastiche, alluminio, ecc.) alle ditte di trattamento degli stessi, o dimostreranno di aver sviluppato e/o messo in atto tecnologie di risparmio energetico molto efficienti.


Rivitalizzazione del centro storico e rinascita della città

La rinascita del centro storico passerà attraverso una serie di interventi di natura economica e urbanistica che punteranno tutti nella direzione della ricostituzione del suo tessuto sociale. In primo luogo si riqualificherà, recuperandola agli usi abitativi, la volumetria esistente. Il primo passo sarà il censimento degli alloggi sfitti. L’amministrazione metterà in atto una politica di incentivi fiscali per il recupero delle vecchie case. E’ comunque certo che il centro storico potrà ripopolarsi solo a patto che coloro che decideranno di risiedervi avranno la certezza di poter fruire di alcuni benefici: accesso e posto auto riservato (almeno in alcune ore del giorno), esercizi commerciali ben riforniti e di alto livello qualitativo, possibilità di percorrere in sicurezza le vie del centro. Ciò significa che, appena saranno garantiti i necessari parcheggi con accesso pedonale in alcuni tratti, il centro storico dovrà progressivamente essere, permanentemente pedonalizzato, così da evitare quell’ininterrotto traffico di scorrimento tanto ingiustificato quanto pericoloso. Si arriverà ad un simile risultato solo rivedendo seriamente la viabilità con un sistema di sensi unici così come previsti nel piano SINTAGMA, ricavando intorno all’intera circonvallazione parcheggi a margine della carreggiata e aprendo finalmente i numerosi punti di accesso pedonali al centro storico. Il ripopolamento del centro storico, di per sé, comporterà la rinascita quasi automatica delle attività commerciali, sociali e culturali.


Migliorare la qualità della vita

Il problema del collegamento fra i vari quartieri verrà affrontato in due modi che dovranno integrarsi per garantire un identico risultato: sicurezza e convenienza. A Recanati ci si potrebbe spostare molto semplicemente a piedi, ma non è abbastanza sicuro. Si individueranno pertanto percorsi pedonali protetti - possibilmente schermati da vegetazione - lungo i quali ci si potrà muovere in piena tranquillità. Tali percorsi dovranno caratterizzare soprattutto i quartieri in cui vi sono edifici scolastici. In parallelo, si razionalizzerà e potenzierà il trasporto pubblico, rendendolo più concorrenziale rispetto al mezzo privato. Autobus piccoli, comodi, alimentati a metano o GPL saranno l’ideale mezzo di pubblico trasporto per le strade del nostro comune, e garantiranno rapidità di spostamento ed economicità di servizio. Un ulteriore opzione da inserire in via sperimentale potrebbe essere l’istituzione di un servizio di car-sharing, quasi del tutto sconosciuto nelle nostre piccole realtà.


Tutela ambientale e valorizzazione del paesaggio

Sulla tutela ambientale si è detto praticamente di tutto, e di tutto si continua a dire in special modo nei periodi di campagna elettorale. Per non banalizzare ed essere onesti con gli elettori dichiariamo ufficialmente di voler tutelare l’ambiente e valorizzare il paesaggio con un impegno concreto e non solo a parole, cioè con scelte amministrative chiare, sui seguenti punti:

  1. Introdurremo nella filosofia che ispira il Piano Regolatore della città il concetto di limite. Non è possibile continuare ad espandere le superfici costruite in modo indefinito, aldilà delle effettive necessità abitative e produttive. Censiremo quindi tutta la volumetria esistente e considereremo il rapporto tra volumi esistenti e volumi occupati: solo se tale rapporto sarà prossimo all’unità si potrà ipotizzare l’individuazione di nuove aree fabbricabili, non altrimenti. Il territorio è un bene essenziale e va tutelato anche e soprattutto a beneficio delle generazioni a venire.

  2. Ricostruiremo, per quanto possibile, l’ecosistema agrario diversificato che caratterizzava la campagna marchigiana fino a cinquant’anni fa. Non certo a spese della produttività e del reddito delle aziende, ma proprio a vantaggio delle coltivazioni di qualità e della fertilità dei suoli. Piantare alberi e siepi ai margini dei coltivi è una delle migliori strategie di conservazione non solo della bellezza, ma anche della capacità produttiva dei nostri campi. Esistono, per questo, incentivi garantiti da norme europee di cui pochi sono a conoscenza. L’ente comunale promuoverà la diffusione capillare delle informazioni in tale settore.

  3. I programmi elettorali dei vari partiti sono infarciti di promesse per nuove “infrastrutture”. Dietro questo termine così accattivante - perlopiù sinonimo di strade, ma anche ponti, porti, ecc. - si nascondo spesso veri e propri scempi ambientali (vedi il progetto di un nuovo asse viario nella Val Potenza, tanto caro al presidente provinciale uscente). Bisogna valutare con grande attenzione i benefici - in genere pochi, spesso nessuno - e i costi - enormi, e non solo in termini economici - che qualunque nuova strada comporta. Ci sentiamo sul serio così poveri di strade? Ne occorrono realmente delle altre? Noi riteniamo che più utile utilizzare le risorse economiche pubbliche per sistemare e mettere in sicurezza il patrimonio viario esistente.


Gestione dei rifiuti

Il nostro obiettivo è una corretta gestione di rifiuti, ovvero quella che ha come obiettivo la minimizzazione della quantità dei materiali da portare allo smaltimento finale. Questo si traduce nella minimizzazione della produzione dei rifiuti e nella massimizzazione del recupero dei materiali presenti nei rifiuti.
La gestione corretta deve creare dei risparmi che saranno investiti in mezzi più piccoli ed ecologici, in nuovo personale e per garantire un risparmio sulla tariffa al cittadino, con un parte variabile della tariffa incentivante le buone pratiche, il compostaggio domestico, facendo pagare realmente la quantità prodotta (almeno pari al 20%).
I cittadini di Recanti potranno inoltre conferire qualsiasi tipologia di rifiuti presso almeno 4 isole ecologiche realizzate con un sistema informatico capace di registrare ogni conferimento, attribuendo all´utente un punteggio e registrandolo su una tessera magnetica. Alla fine dell´anno, il punteggio si trasformerà in un bonus economico inviato con assegno direttamente a domicilio.

RIDUZIONE
1. Riduzione alla fonte attraverso la vendita dei prodotti alla spina o con vuoto a rendere (latte fresco alla spina, all´acqua in bottiglia o al detersivo che usiamo per la lavatrice, acquisti di filiera corta da parte delle amministrazioni pubbliche per mense e forniture in generale).
2. Riduzione ed alternative per la gestione di spazi ed eventi pubblici - sarà disincentivato - l´utilizzo di stoviglie usa e getta nelle mense, sagre, feste e in tutti quegli eventi pubblici con somministrazione di cibi e bevande (sul modello di del progetto "Ecofeste" lanciato con successo qualche anno fa dalla Provincia di Parma). Si incentiverà l’utilizzo di stoviglie lavabili e riutilizzabili oppure monouso, ma in materiale biodegradabile (marchio "compostabile CIC" rilasciato dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) per quei manufatti biodegradabili che possono essere immessi sul mercato come riciclabili al 100%).
3.
Implementazione di modelli di autocompostaggio domestico e di microcompostatori di quartiere per i rifiuti organici (umidi : scarti alimentari, sfalci, potature) nella compostiera.

RACCOLTA
vengono raccolti in modo separato mediante
bidoni stradali monofamiliari e condominiali, con sacchi di diverso colore e a giorni prestabiliti i seguenti materiali: umido, carta-cartone, vetro-plastica-allumino- acciaio, sfalci-ramaglie, secco non riciclabile. Altri materiali potranno essere conferiti presso gli "eco-centri": beni durevoli (frigoriferi, congelatori, televisori, computer, lavatrici, lavastoviglie, PC), ingombranti, legno, pile, batterie, olio esausto, pneumatici.

GESTIONE

Produzione e vendita di compost di qualità in accordo con il CONSMARI.
Accordo con il CONSMARI, Confindustria e le aziende locali per l'implementazione di filiere di recupero e riciclaggio anche a livello comunale e di gruppo di comuni.

SU LA TESTA

MORETTI SINDACO

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