Botteghe Aperte,
tra musica e artigianato
Il 10 Giugno si avvicina e con esso la terza edizione di Botteghe Aperte!
Ci sembra doveroso
dedicare un numero speciale della nostra rubrica a questa manifestazione, non
fosse altro che per la location, la zona ex-Eko, area che con la musica diciamo
che ha qualcosina a che fare.
Parliamo di
artigianato, parliamo di chitarre, in particolare di una chitarra.
Brian May, futuro
chitarrista dei Queen, ha sei anni quando incomincia ad imparare i primi
accordi grazie ad un ukulele regalatogli dal padre.
Di lì a breve il
passaggio alla chitarra acustica e quindi a quella elettrica.
Problema: il
giovane Brian non ha abbastanza soldi per acquistarne una al negozio.
Poco male,
dall’agosto del 1963 la sua camera da letto si trasforma in un laboratorio: il
legno per il manico lo recupera dai resti di un caminetto in mogano gettato da
un suo amico, la cassa la ottiene lavorando un pezzo di quercia unito ad un
asse ed altri frammenti, per i segnatasti in madreperla utilizza i bottoni
della madre, per la leva del vibrato un pezzo d’acciaio curvato a mano.
Le uniche cose che
è costretto ad acquistare sono il metallo per i tasti e i pickup.
Spesa totale: 17,9
sterline (di cui 9,9 solo per i pickup) e 18 mesi di lavoro!
Ovviamente la
chitarra è unica ed è stata modellata per ottenere un suono particolare, suono
che viene affinato grazie all’utilizzo di una moneta da sei pence al posto del
tradizionale plettro!
Brian custodisce la
sua creatura come fosse la più preziosa delle chitarre e gli dà anche un nome:
Red Special.
Sarà qualcosa di più
di una chitarra, sarà la compagna di mille concerti, di mille battaglie…si
renderà protagonista dell’inizio sfrenato di “Tie Your Mother Down” nei live o
dell’assolo conclusivo in “We Will Rock You” (entrambe composte da Brian May),
accompagnerà il chitarrista al Pavarotti and Friends sulle note di “Too Much Love Will Kill You”, così come sul tetto di Buckingham Palace per il Giubileo
della Regina Elisabetta, in una storica esecuzione dell’inno inglese “God Save The Queen”!
E pensate che
questa è la storia di una sola chitarra, ora immaginate quante avventure e peripezie
potrebbero raccontare tutti i prodotti usciti dalla vecchia fabbrica della Eko!
Un pezzo di storia
recanatese (e non solo) è stato scritto in quella zona, che tutt’ora
rappresenta la sede di numerose attività artigianali.
È per questo che Domenica
10 Giugno, con "Botteghe Aperte", ci ritroveremo di nuovo tutti là, a dar visibilità e attenzione alle
nostre realtà.
Il programma è
ricco di avvenimenti, a partire dalla mattina alle 10 fino allo spettacolo
serale delle 21.30, in cui si esibiranno gli “Spaghetti a Detroit”.
È una consuetudine
oramai quella di concludere con un concerto e, se prendete in considerazione
gli artisti che si sono esibiti nelle due edizioni precedenti (Amici dello Zio
Pecos e Vili Maschi), vi accorgerete che si è quasi sempre trattato di band di
rilievo, che hanno ben figurato poi anche in altre manifestazioni organizzate a
Recanati (Capodanno, Notte Bianca) e in tutta la Regione.
Se non l'avete
ancora fatto, vi invitiamo a consultate
il programma, che potete trovare anche all’interno del nostro
blog, e a passare una bella domenica a Botteghe Aperte.
E per chi vuole
vedere la partita dell’Italia, teleschermi e maxischermi non mancheranno!
LP
La settimana scorsa: La politica ad una svolta, ma sarà abbastanza rock?
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