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lunedì 26 luglio 2010

"Le Fate ignoranti - Le pari opportunità": articolo-intervista al consigliere comunale con delega alle "Pari Opportunità"

Continuiamo ad inserire anche in questo blog gli articoli di argomento socio-politico che sono stati pubblicati nei primi tre numeri del nostro periodico "SulaTestaNews". Ecco l'articolo-intervista al consigliere con delega alle Pari Opportunità Antonella Mariani tratto dal primo numero di SulaTestaNews - Dicembre 2009.
Buona lettura!


Nella società odierna troppo spesso si abusa della locuzione "pari opportunità", ma troppo poco spesso si fa uso del concetto "pari opportunità"; o laddove se ne faccia si tratta di un uso scorretto.
Nell'immaginario collettivo, infatti, le pari opportunità si riducono alla regolamentazione del rapporto uomo-donna.
Donna che alle porte del 2010 non dovrebbe più sentire il bisogno di essere tutelata, in quanto la parità dei sessi dovrebbe essere uno status dato per acquisito.
In realtà le pari opportunità hanno un respiro molto più ampio. Consistono nella rivendicazione dei diritti e dell'eguaglianza sociale di tutti quei soggetti che sono vittime di abusi e soprusi prodotti dall'ignoranza e dalla superficialità di una società tutta votata all'immagine, all'apparenza, al raggiungimento del potere attraverso qualsiasi mezzo e che tende a marginalizzare tutto ciò che non rientra in questi canoni, etichettandolo come diverso.
Per comprendere il vasto universo delle pari opportunità è necessario, quindi, porre al centro dell'attenzione l'essere umano in quanto tale e la sua piena realizzazione, che non può essere ostacolata da nessun tipo di discriminazione, né tanto meno dalla differenza di genere che è solo una distinzione prettamente biologica.
Di competenza delle pari opportunità sono la tutela della maternità e della paternità, la violenza sessuale, fisica e psicologica contro le donne e contro i minori, la violenza domestica, la violenza sul lavoro, la tutela dei diversamente abili, l'omosessualità e la transessualità, la tratta degli esseri umani, l'immigrazione e molto altro ancora.
In materia di pari opportunità esiste anche una molteplice normativa sia nazionale che comunitaria mirata alla realizzazione dell'uguaglianza sociale. A tal proposito la norma più significativa è l'art.3 della Cost. che sancisce: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Nella maggior parte dei casi, però, la legge rimane solo formale, senza diventare sostanziale, e quindi non riuscendo di fatto ad abolire le diseguaglianze sociali.
Nonostante le pari opportunità rappresentino il primo elemento necessario per definire una società civile tale, risultano però essere nelle politiche locali e nazionali solo strumentali ad accaparrare consenso. Sono solo politiche di facciata che fanno immagine, ma nella realtà dei fatti vengono trascurate o peggio ancora accantonate e relegate ad un ruolo marginalissimo.
A nostro avviso, invece, una politica attenta e seriamente volta al cittadino ed ai suoi bisogni, deve mettere tra i suoi obiettivi primari proprio il raggiungimento delle pari opportunità.
Questo è quello che ci auguriamo nel nostro piccolo anche dal Comune di Recanati.

A tal proposito riportiamo qui di seguito l'intervista alla Dott.sa Antonella Mariani, attualmente consigliere di maggioranza del PD nel Comune di Recanati con delega alle pari opportunità.

• Cosa intende lei per pari opportunità e cosa l'ha spinta ad accettare questo ruolo?
Le pari opportunità rappresentano una realtà molto vasta; soprattutto attraverso il mio lavoro mi sono accorta di quanto ancora nel 2009 le donne vivano una situazione svantaggiata rispetto all'uomo nonostante le conquiste avvenute nel corso della storia. Questo aspetto è più evidente tra le immigrate, le quali sentono forte il bisogno di emancipazione e cercano di adeguare le loro
attuali necessità all'ambiente in cui vivono, a differenza degli uomini che rimangono attaccati alle loro tradizioni culturali nelle quali la figura femminile ha poco spazio.
Ho accettato questo ruolo, voluto fortemente dal sindaco Fiordomo, in modo istintivo ma consapevole dell'importanza sociale che oggi ricoprono le pari opportunità.

• Come intende dare forma concreta a questa delega?
Tra gli obiettivi primari che mi sono preposta c'è quello di rendere effettive le leggi già presenti in materia di pari opportunità: in particolare, ho a cuore l'istituzione del consultorio come strumento di sostegno per tutte le donne che vivono situazioni di disagio personale per aiutarle ad allontanare la solitudine in un percorso di accoglienza e di umanità. In questi giorni mi sto attivando per un progetto inerente alla sfera dell' infanzia affiancata dall'esperienza di figure professionali specifiche. La sensibilizzazione dei cittadini richiede tempo e lavoro e per questo sono disponibile a possibili e future collaborazioni con associazioni e chiunque voglia contribuire alla realizzazione di progetti vicini a queste tematiche.

• Nella sua esperienza personale di donna e medico, ha subito discriminazioni?
Non mi sono sentita discriminata né nella sfera familiare né in quella professionale. Provengo da una famiglia molto aperta di vedute nella quale mio padre ha educato me ed i miei fratelli a superare la distinzione dei ruoli anche nei piccoli gesti quotidiani, come quello di rifarsi il letto o l'orario di rientro a casa. L'unica circostanza in cui mio padre, anche lui medico, si è sentito di consigliarmi, tenendo conto dei canoni sociali richiesti ad una donna sposata con un figlio, è stata nella scelta della specializzazione oculistica alla quale io avrei preferito la sfera clinico medica. Nella mia professione non ho trovato differenze di trattamento con i miei colleghi uomini, credo che ciò dipenda anche dal carattere e dalla capacità di ognuno di noi di porsi nei confronti dell'altro. Ma nel mio ruolo di madre ho avuto difficoltà a conciliare la mia libera professione con la necessità di essere presente nella vita dei miei figli; ritengo che noi donne abbiamo alcune gioie in più rispetto agli uomini. La maternità è una di queste: abbiamo il privilegio della gestazione e del parto ma al tempo stesso occuparmi a tempo pieno del mio lavoro ha penalizzato il mio essere mamma.

• Come militante politica che significato ha per lei essere donna?
Mi sono avvicinata alla politica seguendo la tradizione di famiglia: mio padre è stato uno dei fondatori del partito comunista a Recanati. Superando il concetto di essere soltanto un bacino di voti data la mia professione, ho cercato di impegnarmi per valorizzare la mia partecipazione attiva nel partito e farmi spazio per affermare anche le mie idee ed i miei progetti. A tal proposito, oltre ad essere consigliere, sono anche presidente della Commissione Sanità e ciò mi permette di sottoporre all'attenzione della commissione stessa progetti ed iniziative inerenti alle pari opportunità.

Elisa, Laura, Lucia, Mariarosa, Francesca, Nicla, Brunella

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