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sabato 21 agosto 2010

"Un piano strategico per Recanati", la parola a Leonardo Marotta - SulatestaNews Febbraio 2010

Continuiamo ad inserire anche in questo blog gli articoli di argomento socio-politico che sono stati pubblicati nei primi tre numeri del nostro periodico "SulaTestaNews".
Oggi vi riproponiamo "La parola a..." comparso sul numero di Febbraio 2010, in cui Leonardo Marotta ci parla di "Un piano strategico per Recanati".

Buona lettura!


Perché i turisti visitano 150 metri
lineari della città che ha un centro storico lungo più di 2 km? Perché attorno alle mura di Recanati ci sono più di dieci tipi di ringhiera?
La progettazione del centro e di spazi pubblici di quartiere, attraverso concorsi di progettazione, può portare una ventata di nuove idee a costo bassissimo: ci interessa?
Si possono risparmiare almeno 100.000 euro l’ anno attraverso una gestione energetica degli edifi ci e dell’illuminazione pubblica: lo vogliamo fare?
Nella politica, la programmazione e la pianificazione urbana e territoriale, le strategie con una prospettiva di lunga durata, non possono non coinvolgere tutti i cittadini e le imprese, sia in fase di scelta che in fase di azione. La Piani cazione Strategica è un modo nuovo di concepire la gestione della città, del territorio e della cosa pubblica, quindi della Pubblica Amministrazione, basato sulla
condivisione e sulla razionalità delle decisioni. Questi metodi sono idonei a realizzare un’idea di cittadinanza rispettosa dell’ identità recanatese, e al contempo capace di costruire relazioni, creare una cooperazione tra attori di fferenti e una politica lungimirante.
Il processo di Piani cazione Strategica è caratterizzato da alcune fasi fondamentali quali: l’identificazione dei soggetti, dei destinatari e dei portatori d’ interesse (noti con il nome inglese di stakeholders) del processo di piani cazione e gestione; la strutturazione di programma e l'identificazione connessa degli indicatori di programma; il carattere negoziato e, possibilmente, partecipato del piano, attraverso la costruzione di una “visione” del futuro condivisa dal maggior numero di attori locali; la de finizione chiara delle fasi temporali del processo e l'introduzione connessa dei meccanismi di valutazione inerenti ad esso; il carattere operativo orientato alla promozione di azioni e progetti piuttosto che passivo e vincolistico; il carattere fl essibile capace di aggiustamenti e revisioni ; l’approccio integrato tra economia, società, ambiente, cultura che supera e ricompone il tradizionale metodo settoriale della piani ficazione, attraverso la relazione di una pluralità di attori (cittadini, imprese, pubblica amministrazione di Recanati e dei comuni limitrofi , ma anche della provincia); la scelta di un quadro strategico di lungo periodo; la cooperazione pubblico-privato nella promozione, realizzazione e finanziamento degli interventi; la dimensione territoriale di area vasta, cioè sovracomunale. A questo si aggiunge l’uso di strumenti avanzati quali mezzi informatici per i piani e programmi; la speci ficazione trasparente delle azioni e della gestione dei progetti; l'analisi dei costi operativi e lo studio del loro finanziamento; la costruzione di un bilancio di programma; il monitoraggio dei piani e dei programmi, la loro revisione e il miglioramento continuo del processo.
I problemi che i cittadini e l’amministrazione ritengono importanti vanno a ffrontati per il centro storico, il territorio, i distretti produttivi e per ra fforzare la vivibilità, l’importanza turistica di Recanati, la competitività delle imprese e innalzare la qualità della vita.
La politica territoriale deve quindi attivare un percorso di concertazione con le forze economiche e sociali capace di progetti e azioni da attivare fin da subito rispetto alla mobilità, all’energia ed ai ri fiuti, all’innovazione, alla formazione e lavoro ed alla riqualifi cazione del territorio. Si tratta di individuare prima gli obiettivi, poi con l’ausilio dei tecnici, de finire gli scenari e gli strumenti, quindi decidere in modo partecipato le azioni prioritarie per l’ambiente e la qualità della vita, la competitività, l’occupazione e la coesione sociale del comune. A partire da questo l’amministrazione potrà decidere strategicamente i propri interventi: mettendo a disposizione risorse proprie, adattando i suoi strumenti di programmazione e favorendo l’accesso a programmi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari.

Leonardo Marotta

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