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lunedì 20 gennaio 2014

BIO-INGIUSTIZIE: PROPOSTE PER SUPERARE LE INGIUSTIZIE DELLA TARES


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Nelle ultime settimane il tema “rifiuti” è stato al centro delle chiacchiere cittadine e le polemiche sono aumentate a dismisura con il salasso della TARES, una vera e propria mazzata sulle tredicesime dei recanatesi. Ma i rifiuti non erano una risorsa? Un aumento della raccolta differenziata non dovrebbe portare vantaggi economici ai cittadini? A quanto pare no.

Senza dubbio coloro che subiscono la beffa maggiore a fronte di tali tariffe, sottoposte ad un’accise statale aggiuntiva di 0.30€/mq, sono gli abitanti delle campagne, molto numerosi in paesi come Recanati. Chi vive in campagna solitamente smaltisce la componente umida dei rifiuti in casa, senza la necessità di buttarla negli appositi contenitori (peraltro inesistenti nelle zone rurali), infatti gli scarti umidi sono spesso cibo per gli animali da cortile, fertilizzante per il giardino oppure sono deposti nell’apposita compostiera a marcire. Quindi a fronte di una minore produzione di rifiuti, la tassa da pagare non cambia, anzi (oltre al danno, la beffa…) essendo le abitazioni in campagna solitamente più grandi degli appartamenti del centro abitato, spesso ci si trova a pagare addirittura di più.

Per evitare questa disparità sociale (introdotta nel 2009 con la parificazione delle tariffe) ci sono molti modi: sicuramente quello più facile e più sbagliato da adottare sarebbe abbassare le tariffe in campagna ed alzarle nei centri abitati, e non mi stupirei se venisse adottato domani stesso.
Oppure si può cercare di valorizzare la parte secca dei rifiuti agricoli che i contadini hanno in abbondanza e che molto spesso, essendo inutilizzati, vengono bruciati nei campi.
Sto parlando di potature, sterpaglie, paglia, foglie e simili. Tutti rifiuti apparentemente inutili ma in realtà ottimo carburante per centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica (o biogas) e di calore.

Tali centrali sono molto diffuse soprattutto in pianura padana, hanno un efficienza che può raggiungere picchi superiori al 90% e sfruttano la combustione regolabile di scarti vegetali.
Esse risultano convenienti dal punto di vista economico ed ambientale se sono soddisfatte tali condizioni:
  • Invarianza agro-morfologica dei terreni adiacenti la centrale (non devono essere previste colture ad hoc ma si devono utilizzare solo materiali di scarto) 
  • Vicinanza tra la centrale ed i materiali che la alimentano (evitare trasporti troppo lunghi

Nelle aree rurali di Recanati non sarebbe troppo difficile trovare luoghi adeguati per la costruzione di mini-centrali a biomasse economiche, poco invasive e non inquinanti, con generazione di energia intorno ai 15-20kWh. 
Inoltre, in presenza di una rete distribuita nelle varie zone rurali, si potrebbe anche organizzare facilmente il trasporto delle sterpaglie, soggetto a distanze relativamente brevi. 

Ricollegandosi al discorso originario sullo smaltimento dei rifiuti umidi, è automatico che, riconoscendo agli agricoltori un compenso anche piccolo per la “consegna” di materiali che prima erano inutilizzati, si compensa l’ingiustizia per la parificazione della TARES. 
E’ evidente che in questo modo si potrebbe facilmente creare un circolo virtuoso che porterebbe alla produzione di energia pulita e rinnovabile, e tutti coloro che abitano nelle campagne avrebbero la possibilità di essere ricompensati per la “consegna” di scarti vegetali. 

Non è sicuramente semplice realizzare quanto proposto, in particolar modo bisogna organizzare in maniera intelligente il trasporto dei rifiuti vegetali dai terreni agricoli alle mini-centrali, in tempi e modi prestabiliti. Ma fondamentale è soprattutto informare i cittadini ed incentivarli a collaborare spiegando gli enormi vantaggi per tutti: nessun rischio per la salute, produzione di energia pulita e conseguente riduzione dell’inquinamento. Il tutto utilizzando rifiuti. 

La mia è solo un’idea, ma è un’idea che permette di rispondere in maniera affermativa alle domande poste all’inizio. Ma i rifiuti non erano una risorsa? Un aumento della raccolta differenziata non dovrebbe portare vantaggi economici ai cittadini?

di Danilo Fuselli

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